ALLARME 5G: FINALMENTE SI PRENDE COSCIENZA DEI POSSIBILI RISCHI LEGATI ALLE ONDE INVISIBILI

Cresce l’allarme in tutto il mondo per la diffusione della tecnologia wireless di quinta generazione, il cosiddetto 5G, destinato a rivoluzionare il nostro modo di vivere inaugurando “l’Internet delle cose” che permetterà a qualsiasi dispositivo elettronico di “dialogare” in tempo reale con noi e con tutti i dispositivi connessi. Mentre il 2G (Gsm) ha accompagnato la diffusione dei telefoni cellulari, il 3G ha sostenuto l’economia delle app e i primi smartphone. L’attuale 4G, infine, ha fatto decollare lo streaming e la messaggistica. E il 5G? Di fatto, aumenterà la velocità con sui caricare e scaricare dati e diminuirà il tempo di “latenza”, cioè l’intervallo tra l’invio di un segnale a la sua ricezione. Il 5G moltiplicherà anche la “densità” dei dispositivi: sarà possibile connettere molti più pc, smartphone e sensori contemporaneamente e nella stessa area. E qui sorgono i dubbi avanzati da scienziati e medici, con appelli a livello internazionale: siamo sicuri che questo nuovo “bombardamento” di microonde non interferisca in modo dannoso con il nostro corpo?

Proprio questi dubbi (e l’assenza di prove certe a sostegno della non pericolosità del 5G) ha già spinto 150 Comuni italiani ad aderire alla “Alleanza Italiana Stop 5G”, che attraverso il suo sito web rilancia appelli rivolti alle autorità, dall’Unione Europea alle Nazioni Unite. La richiesta: una moratoria sul 5G, che congeli l’installazione delle nuove antenne (già in corso) in attesa di dati finalmente certi e incontrovertibili sull’impatto che questa nuova tecnologia super-veloce avrebbe sull’uomo. Verifiche che, secondo gli scienziati, avrebbero bisogno di almeno tre anni di test. Questa almeno è l’opinione della dottoressa Fiorella Belpoggi, direttrice del Centro di ricerca sul cancro “Cesare Maltoni” dell’Istituto Ramazzini di Bologna. Gli esperimenti condotti su cavie hanno evidenziato una pericolosa correlazione tra l’esposizione alle onde e l’insorgenza di tumori. Un risultato contestato dall’Icnirp, la Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non-ionizzanti, la cui autorevolezza è stata però messa in discussione da centinaia di scienziati.

In attesa che il mondo della ricerca chiarisca in modo definitivo l’intera problematica del 5G, con le possibili ricadute sul nostro organismo (specie quello dei bambini, notoriamente più vulnerabili), il grande dibattito sul wireless di quinta generazione finisce per accendere i riflettori dell’opinione pubblica, per la prima volta, sul problema delle onde invisibili, di origine elettromagnetica, in cui siamo immersi ormai da molti anni. E’ esattamente questa la materia che Pentater ha affrontato fin dall’inizio in modo pionieristico, con studi accuratissimi, sviluppando prodotti all’avanguardia concepiti per schermare il corpo dalle emissioni potenzialmente nocive dei dispositivi elettronici. Proteggere il benessere dalle minacce invisibili: la controversia pubblica sul 5G contribuisce dunque a mettere a fuoco, in tutta la sua importanza, il grande problema dell’esposizione quotidiana alle onde elettromagnetiche a cui la tecnologia ci ha costretto. Diverrà sempre più importante, quindi, disporre di sistemi di protezione efficaci, per mettere la nostra salute al riparo da pericoli particolarmente insidiosi proprio perché invisibili.

Alleanza Italiana Stop 5G:

https://www.alleanzaitalianastop5g.it/

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