L’esplosione patologica del coronavirus, la polmonite interstiziale, sarebbe innescata dall’inquinamento elettromagnetico prodotto dal 5G. Lo afferma il professor Martin Pall, biochimico dell’università di Washington, riscontrando la singolare coincidenza tra la diffusione di massa del Covid-19 e la massiccia presenza della rete wireless di quinta generazione nella città cinese di Wuhan, epicentro iniziale della pandemia, “assediata” da non meno di 10.000 antenne 5G. «E’ al riparo dal coronavirus chi vive senza il 5G», afferma Pall, nel corso di recenti conferenze in cui lo scienziato affronta il problema in termini divulgativi, per informare la popolazione. L’argomento è di scottante attualità: mentre ad avanzare sospetti sulla correlazione tra virus e 5G in Lombardia è lo stesso Gunter Pauli, consigliere economico del primo ministro italiano Giuseppe Conte, due paesi come la Svizzera e la Slovenia (quest’ultima, membro dell’Unione Europea) hanno appena stabilito di sospendere l’installazione della rete 5G sul loro territorio, in attesa che venga chiarito il suo impatto sulla salute umana.
Secondo il professor Pall, la sollecitazione dell’emissione 5G avrebbe il potere di lesionare le nostre cellule intervenendo sui Vgcc, i canali ionici del calcio (sensibili alla tensione elettrica) presenti nella membrana cellulare. «L’attivazione dei Vgcc aggrava la replicazione virale e gli effetti dell’infezione, fino a provocare la morte», afferma Pall, puntando il dito contro lo “stress ossidativo” cui sarebbero sottoposte le cellule polmonari, dando luogo a «elevazione di Nf-kappaB, infiammazione e apoptosi», tutti effetti provocati dalla presenza – improvvisamente eccessiva – di calcio intracellulare. «Agendo tramite l’attivazione dei Vgcc – sostiene lo scienziato – i campi elettromagnetici renderanno sempre più grave la polmonite». La ricerca di Martin Pall si concentra da anni sulla correlazione ambientale con meccanismi infiammatori che causano patologie gravi. Il primo imputato è l’elettrosmog, aggravato dalla stessa rete 4G (quella degli attuali smartphone). Tra gli effetti più estremi sulla salute, Pall annovera sterilità, autismo e Alzheimer.
Il dottor Emilio Terziano, co-fondatore di Pentater, non esclude neppure alcuni tumori tra le patologie di cui sarebbe corresponsabile l’elettrosmog, in “dosi” elevate. E’ ormai accertato, afferma il medico, che le condizioni ambientali – in presenza di forti alterazioni di origine tecnologica – possano compromettere seriamente la nostra salute. Esperto in “medicina vibrazionale”, il dottor Terziano – attraverso studi avanzati, che contemplano le più recenti acquisizioni della fisica quantistica – sottolinea la necessità di proteggere l’organismo, quanto più possibile, dalle interferenze potenzialmente pericolose. In questo campo, Pentater vanta ormai un’esperienza pluriennale: i suoi dispositivi a impatto zero, come Elektron (per casa e ufficio) e Mobile (per i telefoni cellulari) garantiscono una completa schermatura dalle onde invisibili da cui siamo colpiti ogni giorno, e che possono minacciare il nostro benessere.
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